Recensione film: Terrifier 3
Terrifier 3
di Damien Leone
Stati Uniti - 2024
Splatter, Horror
Per cinque minuti, il film ti illude di essere migliore del previsto. L’incipit è pazzesco: atmosfera natalizia, tensione ben costruita, e Art il Clown che fa il suo grande ritorno con una scena di splatter dosato alla perfezione. Ma, passato quell’attimo di gloria, tutto si sgonfia come una torta mal lievitata. E a quel punto, ricordiamo perché i Terrifier non funzionano: Damien Leone non sa gestire niente che non sia splatter.
Questo non sarebbe un problema se il film durasse un’ora e venti come il primo, ma Terrifier 3 è interminabile. Troppo lungo, inutilmente verboso, pieno di personaggi secondari che non portano da nessuna parte, e con tentativi di introspezione psicologica che fanno più danni che altro. Perché provare a costruire legami familiari e drammi personali se non servono a nulla?
Mia, per esempio. Bella, odiosa, approfittatrice, idealizza il serial killer e/o cerca di sfruttarlo per fare carriera. E tu pensi: “Ah, le daranno una morte epica!” Invece no. Muore in modo quasi anonimo e fin troppo presto, lasciando al suo compagno una scena di morte peggiore. Un’occasione buttata.
Poi c’è Jonathan, il fratello della protagonista Sienna, un personaggio talmente inutile che non ci mostrano nemmeno come muore. Letteralmente. È come se Damien Leone avesse deciso di cancellarlo dalla sceneggiatura senza avvisare nessuno.
E Sienna? Dopo essere stata l’unica cosa decente del secondo film, qui è completamente sprecata. I suoi legami familiari vengono accennati giusto per costruire una scena finale che, pur essendo visivamente interessante, non ha la forza che ci si aspetterebbe dopo tanta attesa.
Il demone antagonista, poi, è un altro punto dolente: tutto il film si costruisce intorno alla sua minaccia, ma alla fine viene eliminato con un colpo secco (o forse due?). Dopo tante premesse, è un anticlimax totale.
E vogliamo parlare dello splatter? È l’unica cosa che si salva, ma anche lì, ormai, perde di mordente. Il primo film aveva tensione e un minimo di sorpresa (chi dimentica la famosa scena della pistolina?). Qui, invece, siamo al puro esercizio di stile degli effetti speciali. Bravi i tecnici, certo, ma se le scene non hanno un contesto che le renda disturbanti o divertenti, restano vuote.
Insomma, Terrifier 3 è un pasticcio: e pensare che ha avuto un budget di 2 milioni di dollari, rispetto al primo che ne aveva 35.000! Vorrebbe essere anarchico e spassoso, ma poi si perde in una seriosità maldestra fatta di demonologia e retorica inutile. Sarebbe bastato mantenere la formula semplice del primo film: splatter puro, niente fronzoli. Invece no, Leone ha deciso di strafare, e il risultato è una noia mortale.
Gli unici momenti di gioia? Il cameo di Tom Savini, che per un attimo mi ha fatto dimenticare tutto il resto ed una scena splatter davvero epica che si mescola in modo più "maturo" alla dimensione sessuale... Peccato che il legame "erotico" della coppia di demoni assassini non venga sviluppato. Altra occasione persa.
Terrifier 3 non è solo un film sbagliato: è la dimostrazione che a volte, per fare un buon horror, bisogna sapersi fermare. Ma evidentemente Damien Leone non ha ancora capito quando è il momento di farlo.
Voto: 4.5/10
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