Anche se è solo da poco più di tre anni che mi sono immerso pienamente nel mondo della birra artigianale, riesco a percepire chiaramente quanto questo mondo si stia facendo sempre più strada anche in Italia e, al di là della sensibilità soggettiva, vi sono indicatori oggettivi a testimonianza di questa esplosione della birra artigianale nel nostro paese, l'evento Birrae è uno di questi.
Quando mi è capitato tra le mani, durante una routinaria passeggiata in Corso Vittorio Emanuele, un volantino con una grafica accattivante (quella minimalista qui sopra) dal titolo "birrae", pensavo si trattasse dell'apertura di qualche nuovo Pub, poi il sottotitolo a chiarirmi le idee: Birre artigianali e industriali, due mondi a confronto - 28-29 Agosto... lì è subito partito il luccichio di occhi che mi ha preparato alla vera gioia stampata in fondo a quel piacevolissimo a6 plastificato: "Campobasso, Piazza Palombo".
Il non-campobassano potrà non-capire l'emozione appena ostentata, ma un evento sulla birra artigianale a Campobasso, perbacco (no, non loro) non me lo sarei mai aspettato in tempi così brevi: ecco, la cultura della birra artigianale, e spero non la momentanea moda, è giunta nel non-luogo per eccellenza.
Per iniziare è doveroso dire che l'evento è stato organizzato da Hops Up!, dallo Zeppelin Pub, dall'associazione Mu.Se, con il patrocinio del Comune di Campobasso - Assessorato alle attività Produttive - Assessorato alla cultura, ed è anche giusto dire subito che il 28 c'è stata la giornata dedicata alla birra artigianale vera e propria, mentre il 29 si è svolta una festa in stile bavarese.
Io sono molto legato a Piazzetta Palombo, ho passato lì quasi tutte le mie estati liceali facendo del sano mutualismo col mio sindacato studentesco preferito, e vederla così inghirlandata e imbandierata di spillatori ed effigi di birrifici locali è stata una piacevole sensazione che non voglio ancora scrollarmi di dosso, ma bando alla ciance nostalgiche ed intimiste.
All'evento hanno partecipato: Birrificio del Volturno, Karma, Kashmir, La Fucina, Le birre del Mistero e CantaLoop, tutti con solo alcuni dei loro prodotti alla spina, posizionati sul perimetro della Piazzetta con i loro spillatori, aspettando di ricevere un bigliettino acquistato a 3€ alla cassa in un angolino della Piazza , pronti a donarti il paradiso una 0,3 alla volta; in un altro angolino c'era, se non sbaglio si chiama Andrea (del neonato "microbirrificio del Mistero") a fare una cotta dimostrativa da 15 litri di una bitter, spiegando da buon alchimista, i segreti (ma non tutti) dell'arte ai non iniziati.
Al centro della piazzetta c'erano delle panche e dei tavoli per ovvii motivi e ad un estremo della piazza un improbabile furgoncino volkswagen giallo a diffondere musica di vario genere (ma soprattuto classici del rock per accontentare un po' tutti) e ad allietare la sbornia artigianale che pian piano si faceva spazio nei corpi e nelle menti dei presenti, che potevano allietare lo stomaco con pietanze varie: l'evento è riuscitissimo e questo lo rende il primo di una lunga serie, per la nostra
felicità e contro la nostra sobrietà.
Qui interrompo la prima parte di questo speciale dedicata all'evento, poiché voglio scrivere un altro post solo sulla degustazione di 4 birre assaggiate in loco, che non avranno certo la "dignità" di una degustazione singola per varii motivi, ma su cui voglio spendere qualche parola in più e farlo qui renderebbe il post impopriamente prolisso.
Quando mi è capitato tra le mani, durante una routinaria passeggiata in Corso Vittorio Emanuele, un volantino con una grafica accattivante (quella minimalista qui sopra) dal titolo "birrae", pensavo si trattasse dell'apertura di qualche nuovo Pub, poi il sottotitolo a chiarirmi le idee: Birre artigianali e industriali, due mondi a confronto - 28-29 Agosto... lì è subito partito il luccichio di occhi che mi ha preparato alla vera gioia stampata in fondo a quel piacevolissimo a6 plastificato: "Campobasso, Piazza Palombo".
Il non-campobassano potrà non-capire l'emozione appena ostentata, ma un evento sulla birra artigianale a Campobasso, perbacco (no, non loro) non me lo sarei mai aspettato in tempi così brevi: ecco, la cultura della birra artigianale, e spero non la momentanea moda, è giunta nel non-luogo per eccellenza.
Per iniziare è doveroso dire che l'evento è stato organizzato da Hops Up!, dallo Zeppelin Pub, dall'associazione Mu.Se, con il patrocinio del Comune di Campobasso - Assessorato alle attività Produttive - Assessorato alla cultura, ed è anche giusto dire subito che il 28 c'è stata la giornata dedicata alla birra artigianale vera e propria, mentre il 29 si è svolta una festa in stile bavarese.
Io sono molto legato a Piazzetta Palombo, ho passato lì quasi tutte le mie estati liceali facendo del sano mutualismo col mio sindacato studentesco preferito, e vederla così inghirlandata e imbandierata di spillatori ed effigi di birrifici locali è stata una piacevole sensazione che non voglio ancora scrollarmi di dosso, ma bando alla ciance nostalgiche ed intimiste.
All'evento hanno partecipato: Birrificio del Volturno, Karma, Kashmir, La Fucina, Le birre del Mistero e CantaLoop, tutti con solo alcuni dei loro prodotti alla spina, posizionati sul perimetro della Piazzetta con i loro spillatori, aspettando di ricevere un bigliettino acquistato a 3€ alla cassa in un angolino della Piazza , pronti a donarti il paradiso una 0,3 alla volta; in un altro angolino c'era, se non sbaglio si chiama Andrea (del neonato "microbirrificio del Mistero") a fare una cotta dimostrativa da 15 litri di una bitter, spiegando da buon alchimista, i segreti (ma non tutti) dell'arte ai non iniziati.
Al centro della piazzetta c'erano delle panche e dei tavoli per ovvii motivi e ad un estremo della piazza un improbabile furgoncino volkswagen giallo a diffondere musica di vario genere (ma soprattuto classici del rock per accontentare un po' tutti) e ad allietare la sbornia artigianale che pian piano si faceva spazio nei corpi e nelle menti dei presenti, che potevano allietare lo stomaco con pietanze varie: l'evento è riuscitissimo e questo lo rende il primo di una lunga serie, per la nostra
felicità e contro la nostra sobrietà.
Qui interrompo la prima parte di questo speciale dedicata all'evento, poiché voglio scrivere un altro post solo sulla degustazione di 4 birre assaggiate in loco, che non avranno certo la "dignità" di una degustazione singola per varii motivi, ma su cui voglio spendere qualche parola in più e farlo qui renderebbe il post impopriamente prolisso.