Recensione film: Save the Green Planet!

By Norberto - febbraio 02, 2015

Save the Green Planet! / Jigureul Jikyeora!
di Jang Joon-Hwan 
Corea del Sud - 2003
Crossover, Drammatico


La Corea del Sud è quel luogo dove si incontra l'Occidente più capitalista con l'Oriente più tradizionale, dove vengono sfornate continuamente piccoli gioiellini cinematografici: non è la Cina con le sue ampie difese culturali e retroterra storici posti a bastione di difesa dell'identità di un popolo oppure il Giappone lanciato nel capitalismo più sfrenato in un modo tutto suo...
Chi mastica un po' la cinematografia coreana sa che di solito da quei film ne esce una Corea sempre dilaniata, in cui duri gangster in abiti americani, finiscono per seguire fino alla morte un'onore ed una morale del tutto estranea alla mentalità Occidentale cui sembrano esteticamente appartenere, oppure in cui individui soli e disperati vengono condotti alla follia da una società darwinista in cui chi rimane indietro è finito.

Save The Green Planet! ha ormai la sua decina d'anni, ma condensa tutti questi aspetti dentro una camicia a toppe, composta da pezzi provenienti da ogni angolo cinematografico, cuciniti insieme in modo eccentrico, stilisticamente non perfetto, ma adatti all'indossatore.

Su-ni, una donna di cuore, decisamente.
Lee Byeong-gu (Shin Ha-kyun), il protagonista del film è un ragazzo solo e disperato, un reietto della società, figlio di un minatore, morto in miniera, e di una madre tenuta in vita dalle macchine, a causa dell'avvelenamento sul lavoro, che isolato in un contesto di vita alienante, per sopravvivere crea il suo mondo al limite tra la follia cosciente e l'eroismo deviato, che lo porterà attraverso una vendetta catartica e... Basta, in realtà detta così la storia è lineare, e di solito i film coreani hanno una storia linea, quindi non vado oltre.

Save the Green Planet! racchiude un po' tutte le caratteristiche del moderno cinema coreano, dotato di ironia macabra, splatter ed esplosioni di sentimenti, che sicuramente il pubblico occidentale più mainstream abituato alla coerenza stilistica, emotiva e contenutistica dei nostri film farà storcere il naso, ma qui Jang Joon-Hwan, il regista, si appropria di canoni estetici che hanno fatto la fortuna di registi come Quentin Tarantino e gli da nuova linfa vitale, facendo attraversare al film generi come il noir, lo sci-fi, il melodramma e la commedia, per farci entrate in modo completo nella testa di un individuo che non può semplicemente essere condannato o giustificato, ma a cui vanno le simpatie dello spettatore e del regista, che spezza una lancia a favore di Lee Byeong-gu nel finale fantascientifico del film.



Save The Green Planet! scontato forse nell'intreccio generale, ma ricco di colpi di scena e di pathos nei momenti e nei modi più inaspettati, è un altro piccolo gioiellino del cinema coreano, che regala citazioni (2001 odissea nello spazio e They Live su tutti) senza mai essere scontato o peccare di superiorità, proponendoci una prospettiva nuova e interessante sul modo di fare cinema che noi
occidentali abbiamo cresciuto e poi abbandonato a se stesso.

  • Share:

You Might Also Like

0 Comments