Ieri ho visto questo film che decisamente mi mancava !

La leggenda del santo bevitore
di Ermanno Olmi
(Italia, Francia - 1988)
Drammatico d'autore 



  Tratto dal racconto di Joseph Roth Die Legende vom heiligen Trinker (1939), che non ho letto, il film di Ermanno Olmi riesce a colpire tutto quel pubblico cui piace lasciarsi trasportare in storie enigmatiche e surrealiste: infatti la vicenda si incentra su un ex minatore ora homeless, Andreas Kartak (Rutger Hauer), che riceve da uno strano signore devoto a Santa Teresa 200 franchi, con la promessa di riconsegnarli domenica mattina alla chiesa dove si trova la statua della santa, ma ogni volta che Andreas proverà a restituire questi soldi, farà degli incontri di conoscenti dal passato che gli impediranno di portare a termine la promessa.
  La cosa che salta subito all'occhio è la Parigi eterea di Olmi, sospesa tra più epoche (dagli anni '30 del racconto di Roth agli anni '60-'70), che contribuisce a creare un'atmosfera onirica ed in qualche modo sacra alla vicenda; un altro importante fattore che contribuisce all'atmosfera di sacralità del film è la scarsità di dialoghi, che lascia il posto a lunghe sequenze fatte di azioni ed intime riflessioni non dette, incorniciate da musiche di notevole spessore come quelle di Stravinskij.
  Durante la visione del film, si ha l'idea che un dio vegli su quello che è un santo particolare e su tutta quell'umanità disperata e degradata, e questo "ultimo pellegrinaggio" d'uno strano santo viene reso magnificamente dall'interpretazione di Rutger Hauer che ben è riuscito a capire l'atmosfera del film.

In conclusione è un film che riesce a trasferirti in una dimensione apparentemente lontana dalla nostra, una dimensione lontana dove ad un homeless puo' capitare un miracolo dopo l'altro, ma una dimensione vicinissima a noi, che riesce a sintetizzare un'umanità che avrebbe ben bisogno di miracoli e dove forse la divinità si manifesta nella dignità umana.
   Personalmente il film mi è piaciuto parecchio, soprattutto perchè da ateo quale sono, è stato un piacere calarsi in un mondo così terreno che riesce a trasmettere delle "sensazioni trascendentali" che solo l'arte è in grado di trasmettere.
  

Nome birra: Schneider Weisse - Tap 6 Unser Aventinus
Birrificio: Weisses Bräuhaus G. Schneider & Sohn
Tipologia: Weizenbock
Nazione: Germania
Gradazione alcolica: 8,2 %
Tipo di fermentazione: Alta



Esame Visivo: Il punto debole di questa birra credo sia proprio l'aspetto poco invitante: infatti la sua opalescenza rosso scura/ambrata e la schiuma bianca, pannosa e davvero poco persistente la rendono all'aspetto più vicina ad un vino rosso che ad una weizenbier. Voto: 3/5

Esame Olfattivo: Mettere il naso sopra un bicchiere di Aventinus è proprio una bella esperienza! Se da un lato si nota subito il carattere tipicamente (Schneider) Weisse e cioè aromi di banana e malti di frumento, da un altro lato l'esperienza diventa interessante perchè si avverte subito l'alta alcolicità contornata da aromi di prugne, credo, frutta matura, (sì, di esteri ce ne sono in abbondanza) caramello e malti tostati.
Voto: 5/5

Esame Gustativo: Insuperabile Weizenbock, con un corpo rotondo ed una complessità di sapori unica: fruttata all'inizio, poi calda ed avvolgente, con una notevole presenza alcolica ed un finale all'insegna dei malti tostati con sentori di cioccolato. Certo, la carbonatazione è bassissima, ma questo non fa che renderla una perfetta birra da meditazione. Voto: 5/5


Non riesco ad essere oggettivo con lei... La Aventinus nei miei ricordi è legata alle serate con gli amici nel pub preferito dove la servivano alla spina, e a lei associo tante risate e sano cazzeggio: davvero, la amo e sono sicuro che riuscirete ad amarla anche senza collegarla a particolari eventi della vostra vita.
Voto Finale: 9/10

Nome birra: Delirium Nocturnum
Birrificio: The Huyghe Brewery
Tipologia: Belgian Strong Ale
Nazione: Belgio
Gradazione alcolica: 9 %
Tipo di fermentazione: Alta


Esame Visivo: Certamente nell'esame visivo, in questo caso, si deve includere la bottiglia, che, come vedete dalla foto, è particolarmente attraente con il suo rivestimento bianco ed il disegnino dell'elefantino rosa (tipica allucinazione da delirium tremens), uguale a tutte le altre sorelle delirium. L'aspetto ambrato scuro, opalescente e con una schiuma persistenteleggermente color nocciola, la rende un perfetto esemplare di Belgian Strong Dark Ale. Voto: 5/5

Esame Olfattivo: Aromi fruttatti da lievito invadono subito il naso, credo di aver distinto un odore di pera, poi un leggero odore di miele, caramello e tostato. Una finezza olfattiva attraente, ma non elegantissima, diciamo più notturna.
Voto: 4/5

Esame Gustativo: Devo ammettere di preferire questa alla più conosciuta e premetiata sorella bionda (la Delirium Tremens), e qui molti mi uccideranno: infatti una frizzantezza decisa che maschera il grado alcolico, un corpo rotondo e una dolcezza, per alcuni eccessiva, la rendono una Belgian Strong Ale non proprio comune, che, con i suoi sapori di tostato, caffè, caramello e malti, la rendono una birra apprezzabilissima, ma non dai principianti. Voto: 4/5


Okay, che dire ? Io la comprerei solo per la bottiglietta da 0.33 con l'elefantino rosa, ma considerando che è anche una perfetta birra da meditazione e considerando che gli amanti del genere non possono lasciarsela sfuggire, non posso che consigliarla.
Voto Finale: 8,5/10

 Proseguendo con le recensioni birresche... Questa è un classico !


Nome birra: Westmalle Tripel
Birrificio: Van Westmalle Brouwerij
Tipologia: Trappist Tripel
Nazione: Belgio
Gradazione alcolica: 9,5 %
Tipo di fermentazione: Alta



Esame Visivo: Potrebbe essere bevuta solo con gli occhi ! E' di un color oro che bilancia l'opalescenza e la limpidezza. Una schiuma persistente e bianca come i vestiti del papa, accompagnata da bollicine di una grana fine: già dall'aspetto si direbbe che è un tripel perfettamente riuscita.
Voto: 4/5

Esame Olfattivo: L'aroma non l'ho mai trovato all'altezza della fama, per carità, al naso è buonissima, intensamente fruttata con un finale erboso... ma lo trovo canonico e non sorprendente: questo non è necessariamente un difetto, anche perchè tutta la birra è la realizzazione ben studiata di un preciso canone.
Voto: 3/5

Esame Gustativo: E' una birra che riberresti sempre, ma a mio parere dopo un po' stanca perchè eccessivamente, ma saggiamente, carbonata. Ha un corpo pungente, un'intensità olfattiva che fa invidia alla maggior parte delle Tripel esistenti ed una persistenza che solo i monaci sanno come ottenere, è fruttata al punto giusto, senza eccedere, come spesso in questa tipologia molti fanno, con gusti eccessivi dati da lieviti spregiudicati, lasciando in bocca note di vanglia e miele.
Dolce al palato, nasconde bene i suoi gradi alcolici e non dimentica un amarognolo di fondo.
Voto: 4/5


E' un classico, una tripel fatta come si dovrebbe fare, una tripel che ha fatto scuola e conserva il suo fascino.... Bevetela !
Voto Finale: 8/10

Okay, inauguriamo questo blog con una recensione di una birra... Non sono un esperto, è solo un divertimento, ma ovviamente non sarà la prima e l'ultima.


Nome birra: Black Chocolate Stout
Birrificio: Brooklyn
Tipologia: Imperial Stout
Nazione: Stati Uniti
Gradazione alcolica: 10,1 %
Tipo di fermentazione: Alta



Esame Visivo: Alla vista si presenta davvero bene, proprio quello che si si aspetta da una imperial stout: di una opalescenza nera decisa, torbida, ma che fa venir voglia di essere bevuta.
La schiuma è perfetta per lo stile: fine, non troppo persistente e color nocciola.
Voto: 5/5

Esame Olfattivo: All'olfatto è perfetta, ma non sorprende, infatti si avvertono subito i caratteristici aromi di tostato e caffè tipici di una buona stout con il contorno di cioccolato di, appunto, una Chocolate Stout.
A dire il vero ho avvertito anche gli aromi del luppolo, che non ho gradito particolarmente, ma sono io che non apprezzo la luppolatura della Brooklyn, in genere.
Voto: 4/5

Esame Gustativo: Una birra dal gusto forte e non invadente. Le note di cioccolato iniziali smorzano decisamente il forte gusto "stout-americano", con un inaspettato gusto fruttato finale, che, se la rende unica e sorprendente da un lato, dall'altro le da una persistenza gustativa che, a mio parere, la rovina un po'.
Voto: 4/5


Decisamente un'ottima birra da meditazione, da mangiare con cioccolato fondente o anche con qualsiasi dolce che contenga cioccolato... La consiglio a tutti, è una delle mie preferite !
Voto Finale: 8,5/10